La Residenza Napoleone III si trova a Palazzo Ruspoli
uno dei Palazzi più belli di Roma
Il primo nucleo di Palazzo Ruspoli è attribuito al fiorentino Nanni di Baccio Bigio, e fu costruito nel 1556 da Francesco Jacobilli.
La prima testimonianza di Palazzo Ruspoli nelle mappe storiche risale al 1577, dove appare un edificio a L sull'angolo tra via Trinitas
(oggi via Fontanella Borghese) e via Lata (oggi via del Corso).
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La Famiglia Rucellai
Nel 1583 il Palazzo venne acquistato del fiorentino Orazio Rucellai che affidò l'incarico
a Bartolomeo Ammannati di trasformarlo in una magnifica residenza.
L'architetto, che conferì all'edificio un severo impianto rinascimentale, prolungò l'ala su via del Corso,
realizzò una loggia sul piano rialzato aperta sul giardino ed una galleria sul piano nobile.
Probabilmente il progetto dell'Ammannati si ritrova nella rappresentazione dell'affresco in Vaticano
(1588-90) e dalla pianta di Roma di Antonio Tempesta del 1593.
Al piano superiore uno snello motivo a fasce con riquadri incornicia una semplice sequenza di finestre rettangolari che
corrispondono alla grande Galleria affrescata da Jacopo Zucchi, uno dei più importanti
cicli decorativi romani della seconda metà del Cinquecento;
sulla volta è raffigurata la Genealogia degli Dei, uno dei capolavori del manierismo fiorentino a Roma.
(Palazzo Ruspoli, rilievo del prospeto sul giardino originario.
L’intervento dell’Ammannati è concluso già nel 1586.
In considerazione dell'impostazione architettonica del palazzo, il ruolo dell'Ammannati si può definire di sviluppo
di temi ormai consolidati nel nucleo primigenio di stampo cinquecentesco.
La Famiglia Caetani
Dai Rucellai il palazzo passò ai Caetani che lo tennero dal 1629 al 1713:
furono loro che commissionarono una serie di lavori
di ampliamento e adeguamento dell'edificio a Bartolomeo Breccioli (architetto già dal 1612 in servizio presso la famiglia Caetani),
che si occupò della sopraelevazione ed a Martino Longhi il Giovane (1640 circa), che invece realizzò, tra l'altro,
lo scalone d'onore composto da 100 gradini di marmo e considerato una delle meraviglie di Roma.
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La Famiglia Ruspoli
Quando i Ruspoli, principi di Cerveteri, comprarono il palazzo nel 1713, commissionarono a Giovanni Battista Contini
alcuni lavori come il rifacimento del piano rialzato, l'allestimento della Sala del Baldacchino e la trasformazione
della loggia sul giardino dell'Ammannati in una galleria chiusa da finestre;
inoltre fecero abbellire i locali del pianterreno con affreschi di Reder, Amorosi e Costanzi,
sotto la guida dell'arch. Domenico Paradisi, raffiguranti scene di vita romana.
Tra il 1780 e il 1783 si attua un ulteriore ampliamento prolungando il palazzo tra via Fontanella Borghese e via del Leoncino.
Il palazzo divenne uno dei centri mondani più importanti della città, noto per le feste sfarzose che vi si tenevano.
Molti personaggi illustri vi abitarono, come l'ex regina d'Olanda, Ortensia (figliastra di Napoleone Bonaparte),
con i suoi due figli, dei quali uno divenne Napoleone III, imperatore dei Francesi.
Nel 1812 l'edificio, in modo particolare l'appartamento terreno, ospitò
il "Caffè di Bagnoli" detto "Caffè Nuovo",
frequentato dalla migliore società dell'Ottocento.